Nur Alì Elahi, più noto come Ostad Elahi per la sua saggezza e la sua padronanza della musica sacra, è nato e cresciuto in un’atmosfera permeata di pura spiritualità. Il suo villaggio di origine, Jeyhunabad, si trova in una remota regione, nelle placide pianure dell’Iran Occidentale, nella provincia di Kermanshah; nel corso dei secoli questo luogo ha dato i natali a molte eminenti personalità spirituali ed è considerato uno dei centri mistici della regione. I suoi genitori, Nematollah Mokri Jeyhunabadi (Hadj Nematollah) e Sakineh Khanoum, si erano sposati in giovane età, secondo il costume locale del tempo, e nutrirono l’uno per l’altra un affetto profondo e un grande rispetto. Figura autorevole nell’ordine degli Ahl-e Haqq, Hadj Nematollah era una personalità spirituale che godeva di grande rispetto ed era riconosciuto per la sua fede eccezionale, la sua rettitudine e il suo coraggio. Era anche un maestro nell’arte del tanbur, un antico liuto dal lungo manico riservato principalmente alla musica sacra.

Map of Iran

Ostad Elahi aveva circa cinque-sei anni quando un’esperienza mistica profonda trasformò radicalmente Hadj Nematollah e lo portò a rinunciare repentinamente a tutte le sue occupazioni materiali. Ritiratosi dalla società, adottò uno stile di vita semplice, ascetico, caratterizzato dalla pratica della devozione permanente e da lunghi ritiri. Questi atti di devozione e questi ritiri erano accompagnati da periodi più o meno consecutivi di quarantene di digiuno, di preghiera praticata in solitudine, di insegnamenti spirituali, di atti di carità, di ricerca, di scrittura e, in rare occasioni, di preghiere di gruppo. Sua moglie, che lo accompagnò pienamente nella sua vocazione, rinunciò ugualmente a tutti i benefici materiali a cui era stata abituata fin dall’infanzia e consacrò totalmente se stessa e i mezzi materiali di cui disponeva alla via del marito.

Sebbene Hadj Nematollah cercasse di fuggire la notorietà, la sua reputazione si diffuse rapidamente per effetto dei suoi molteplici miracoli; in meno di due anni diverse migliaia di persone si radunarono intorno a lui nella speranza di trarre giovamento della sua presenza benefica. Tra questi, vi erano circa duemila seguaci giunti dalle aree circostanti, ma anche da lontano e addirittura dall’estero. Cercando di emulare l’esempio della loro guida, quei dervisci si impegnavano nell’auto-purificazione, nella contemplazione e nella preghiera. È risaputo che Hadj Nematollah era molto scrupoloso e prestava una speciale attenzione all’autocontrollo dei suoi seguaci e ai dettagli della loro vita personale, fino al punto che alcune cose, ritenute normali per gli altri, a loro non erano permesse. Per esempio, era loro proibito fumare, bere tè, accumulare ricchezze e, in alcuni casi, persino procacciarsi i normali mezzi di sostentamento. Fintanto che si trovavano nel ritiro e negli ambienti in cui risiedeva Hadj Nematollah, dovevano indossare una sorta di uniforme, ed erano tenuti ad osservare costantemente i quattro pilastri degli Ahl-e Haqq: purezza, rettitudine, annullamento di sé e abnegazione.

È in questa pura atmosfera spirituale che Ostad Elahi iniziò una nuova vita di preghiera e di contemplazione, accompagnata da un’educazione spirituale.

All’inizio con mio padre c’erano dodici dervisci e per un anno si riunirono in privato. Io partecipavo alle loro riunioni ed ero il punto di riferimento del loro amore spirituale. Quando iniziava lo zekr, cominciavo a ruotare su me stesso come una trottola, e i miei lunghi capelli ondeggiavano… A volte lo zekr durava per ore e io continuavo a girare per tutto il tempo.

Ostad Elahi 1921

In quel periodo, la musica spirituale occupava un ruolo di rilievo nella sua vita. La sua pratica costante, che a volte lo teneva impegnato per tutta la notte, lo portò, in meno di tre anni, ad avere la piena padronanza del tanbur, al punto che pochi potevano suonare i pezzi che lui eseguiva con grande maestria. Forse è stata l’atmosfera di quelle notti così permeate di spiritualità, o sono state le veglie notturne della sua infanzia e della sua gioventù ad aprirgli nuove vie d’accesso al mondo spirituale e a intensificare la sua passione per quella musica. Successivamente, dopo aver esplorato attraverso la musica diversi stati spirituali, egli ha concluso che la musica è uno strumento efficace per attrarre l’Amato e comunicare con Lui.

Parallelamente alla sua educazione spirituale e musicale, Ostad Elahi ricevette anche l’istruzione classica del suo tempo, anche se non con la stessa intensità delle lezioni spirituali. Suo padre era fermamente convinto che prima che l’io imperioso si risvegliasse, la sua preparazione all’autocontrollo dovesse essere completa; una volta ottenuto questo risultato, avrebbe potuto ricevere un’educazione materiale. Ad ogni modo, questi insegnamenti venivano impartiti in maniera discontinua, a volte da un precettore a domicilio, a volte attraverso la frequenza di una scuola regolare. Ma la persona che indubbiamente ebbe l’influenza maggiore nell’istruzione di Ostad Elahi, e che in seguito egli elogiò più di chiunque altro, fu suo padre.

Da mentore esperto, Hadj Nematollah seppe favorire pienamente lo sviluppo delle potenzialità di suo figlio, senza ricorrere ad alcuna costrizione. Tra i due vi era, infatti, qualcosa di più di un semplice legame tra padre e figlio; esisteva una connessione costante che non venne mai meno.

Non era soltanto mio padre e la mia guida, noi eravamo uniti anche da un legame spirituale unico.

Ostad Elahi aveva appena nove anni quando cominciò a seguire suo padre e sua madre nella pratica regolare del digiuno e della contemplazione.

La prima volta che lo fece, si trovava nelle vicinanze della cittadina di Sahneh, dove insieme con i suoi genitori e cinque dervisci scelti, intraprese una quarantena di digiuno e di pratiche ascetiche. In seguito, tornato a Jeyhunabad, avrebbe ripetuto questa stessa pratica per undici anni consecutivi, nel ritiro conosciuto come “la casa dell’ascetismo”.

La casa dell’ascetismo comprendeva una parte delle stanze private di Hadj Nematollah ed era formata da pochi ambienti e da un piccolo cortile. Questo era il luogo in cui Ostad Elahi trascorse la maggior parte dell’infanzia e dell’adolescenza accanto a suo padre, sua madre e a pochi dervisci privilegiati, in ritiri ascetici di quaranta giorni interrotti da brevi intervalli di 10-15 giorni. Durante questi intervalli, a volte accompagnava suo padre in pellegrinaggio sulle tombe dei santi spirituali della regione, andava a cavallo o si incontrava con altre persone o con i dervisci, per preghiere collettive. Di questo periodo egli ricorda:

Che tempi furono quelli, che atmosfera gioiosa! Eravamo costantemente in preghiera, cantavamo inni sacri, e non avevamo la più pallida idea di che cosa succedesse nel mondo esterno.

Dopo due anni di ritiri ascetici vissuti in questa maniera, le cose cambiarono quando, all’età di 11 anni, il piccolo bambino non fu più Kuchek Ali. A seguito di un eccezionale evento spirituale presso la tomba di Soltan Eshaq, egli ebbe una trasformazione spirituale, come se il corpo di un giovane fosse ora abitato da un saggio maturo; persino il suo nome fu cambiato da Fatollah (Kuchek Ali) in Nur Ali.