Le opere scritte da Ostad Elahi ad oggi pubblicate sono: Dimostrazione della Verità (Borhan ol-Haqq, 1963), Commento al Libro dei Re della Verità (Hashieh bar Haqq ol-Haqqayeq, 1967) e Conoscenza dell’anima (Marefat ol-Ruh, 1969).

Due volumi dei suoi insegnamenti orali, intitolati Tracce di Verità (Asar ol-Haqq) sono stati raccolti e pubblicati grazie a suo figlio, il Prof. Bahram Elahi.

Dimostrazione della Verità

Pubblicato nel 1963, Dimostrazione della Verità rappresenta il primo trattato autorevole ed esaustivo sulla storia, le origini, le credenze, i principi, i rituali e la dottrina dell’ordine mistico degli Ahl-e Haqq.

Quest’opera significativa costituisce non solo un punto di riferimento per i ricercatori e gli orientalisti che desiderano studiare la dottrina della comunità Ahl-e Haqq, ma anche una guida per i membri della stessa comunità Ahl-e Haqq perché possano comprendere correttamente la fonte e l’origine del proprio ordine.

In tal senso, la pubblicazione di quest’opera è considerata una pietra miliare nella storia degli Ahl-e Haqq, in quanto, fino ad allora, le dottrine e i principi di quest’ordine non erano mai stati raccolti e codificati. Nel tempo, i principi della comunità Ahl-e Haqq, geograficamente dispersa fra Iraq, Siria, Turchia, Azerbaijan e Iran, hanno subìto numerose trasformazioni, come testimoniano le diverse varianti delle pratiche rituali tradizionali e la diversità tra i principi fondamentali del loro credo. Queste differenze hanno portato alla separazione della comunità in singoli gruppi, spesso in opposizione tra loro, e ognuno di essi si considera come il gruppo dei veri seguaci, nonostante i disaccordi al loro interno. Al contempo, il carattere segreto dei loro rituali e costumi ha reso estremamente difficile qualsiasi tentativo di unificazione della dottrina.

Edizioni elettroniche
Apple Books
Edizione a stampa
Karoon

Di fronte a queste divergenze interne alla comunità Ahl-e Haqq, e vista la mancanza di consapevolezza dei membri della comunità riguardo ai principi fondamentali e ai pilastri del loro ordine, era essenziale intraprendere uno studio rigoroso volto a chiarire i principi degli Ahl-e Haqq, tanto più che le opere di alcuni ricercatori stranieri avevano accresciuto la confusione: come scrive Ostad, «Ciò che [gli Ahl-e Haqq] hanno nascosto o tenuto segreto, o che non sono stati capaci di far comprendere agli altri in quanto ignoranti o analfabeti, è stato divulgato con toni di sufficienza e in maniera umiliante da studiosi stranieri, che al contempo hanno rivolto accuse infondate».

Ostad Elahi ha condotto la sua ricerca sulla base di una profonda comprensione delle sacre scritture (Kalam) degli Ahl-e Haqq e delle altre religioni, in particolare dell’Islam, e attraverso la conoscenza dell’ermeneutica. Pertanto, nei vari capitoli del libro sono esposti in maniera dettagliata gli argomenti che riguardano le credenze degli Ahl-e Haqq, tra cui la loro cosmogonia, la spiegazione della loro terminologia, il principio della teofania, l’escatologia e i diversi livelli della Verità. In questi capitoli l’autore descrive le varie tappe della religione, concentrandosi in particolare sulla sua dimensione spirituale e interiore. Nell’appendice Ostad Elahi risponde ai numerosi quesiti sollevati dai lettori dopo la pubblicazione della prima edizione.

Lo stile di Dimostrazione della Verità è unico e dettagliato. La stesura è stata condotta con cura scrupolosa, sulla base di un riscontro critico e meticoloso di tutte le fonti disponibili. Inoltre, il libro offre il profilo e la catalogazione delle credenze dei diversi gruppi dell’ordine Ahl-e haqq.

Dimostrazione della Verità costituisce dunque una documentazione critica e affidabile di una tradizione, i cui fondamenti e principi nel tempo sarebbero andati gradualmente dispersi, senza un lavoro così scrupoloso per documentarli e preservarli accuratamente. Questo libro, inoltre, rivela aspetti pratici autentici della spiritualità, tanto che, oltre a costituire una chiarificazione delle questioni interne [alla comunità] Ahl-e Haqq, vi si possono trovare anche indicazioni e raccomandazioni per acquisire una corretta comprensione della pratica spirituale, basata su una spiritualità autentica, prescindendo da una qualsiasi particolare dottrina o ideologia nel praticarla.

Ad oggi, Dimostrazione della Verità è stato ristampato numerose volte.

Estratti

Capitolo 5

Il credo degli Ahl-e Haqq si fonda su quattro pilastri: la purezza, la rettitudine, l’annullamento di sé e l’altruismo e abnegazione, che sono descritti come segue:

  • La purezza, qui, è da considerare nel senso più ampio del termine e si applica a tutto ciò che è suscettibile di purezza. Pertanto un Ahl-e Haqq deve essere puro sia interiormente sia esteriormente. Nell’aspetto esteriore, il suo corpo, gli abiti, la sua dimora, i suoi mezzi di sussistenza e il cibo e, interiormente, i suoi pensieri, le sue parole, il suo comportamento e i suoi atti devono essere tutti assolutamente puri, puliti e sinceri.
  • La rettitudine, vuol dire seguire il retto cammino, ossia osservare le prescrizioni divine ed evitare ciò che è stato proscritto da Dio; in sintesi, la retta via è servire Dio e guardarsi dalle menzogne e dalle trasgressioni…
  • L’annullamento di sé, vuol dire purificarsi da qualsiasi forma di orgoglio, arroganza, presunzione, egoismo, dalle pulsioni dell’io imperioso, dall’insorgere delle passioni e dai vizi morali; vuole anche dire sottomettersi completamente al destino e non cercare altro che la contentezza divina. In altre parole, vuol dire liberarsi di se stessi e annullarsi in Dio, o come affermano i mistici e i filosofi, aver completato la tappa della contentezza e aver raggiunto il livello della rassegnazione, che è l’ultima tappa del misticismo.
  • L’altruismo vuol dire servire, essere di aiuto e dedicare se stessi alle creature di Dio, senza alcuna aspettativa, seguendo il principio: «Prendiamo su di noi la pena, per sollevare gli altri». [Ostad Elahi ha poi elaborato un’accezione più specifica di questo quarto pilastro, e cioè che uno studente spirituale deve arrivare al livello in cui diventa «la personificazione della volontà e dell’azione divine»].